L’esperto: Welfare aziendale risposta a inefficienze sociali

L’esperto: Welfare aziendale risposta a inefficienze sociali

“Il welfare ‘privato’ è la risposta ad alcune inefficienze sociali dello Stato, tanto è vero che il governo ha previsto espressamente delle agevolazioni contributive e fiscali per chi introduce (aziende) e utilizza (i dipendenti) forma di welfare aziendali anziché retribuzione”. Lo afferma Simone Colombo, esperto di direzione del personale in outsourcing, che avverte: “Come sempre in Italia, queste politiche funzionano per aziende strutturate, ma non sono una risposta semplice o di facile applicazione per aziende di dimensioni modeste, che però rappresentano il 90% del tessuto economico”.

“Il freno – ammette – è anche culturale: se infatti alcune forme di welfare sono di competenza esclusiva delle aziende, si vedano le forme di assistenza sanitaria obbligatoria prevista dai contratti nazionali, poca cultura esiste per quanto riguarda le opportunità di spesa relative a istruzione, cultura o servizi di integrazione sociale. Inoltre, definire politiche di welfare per le aziende significa introdurre premi o mettere a disposizione dei dipendenti importi che vanno oltre le normali retribuzioni. Si tratta di un incentivo fondamentale per i lavoratori poiché i premi di produttività sono in diminuzione, spesso sono definiti ad personam e difficilmente, nelle aziende meno strutturate, i dipendenti hanno aumenti di stipendio nel corso della propria carriera oltre quelli previsti dai contratti nazionali”, sottolinea.

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